giovedì 11 luglio 2013

CURARE L'ANORESSIA CON UN PACEMAKER NEL CERVELLO

 Attraverso una sperimentazione effettuata in Canada si può finalmente guarire dall'anoressia attraverso l'inserimento di un pacemaker nel cervello. Il pacemaker è stato inizialmente sperimentato per combattere altre malattie come ad esempio il Parkinson, l'Alzheimer e la depressione.
In questo caso però rappresenta una vera e propria rivoluzione, ma come ben sappiamo l'anoressia oltre che ad essere una patologia che riscontra problemi a livello biologico, è causata anche da fattori legati al contesto storico culturale e dipende da aspetti psicologici esistenziali, comportamentali ed educativi.
La procedura d'inserimento del pacemaker nel cervello denominata: (DBS)stimolazione cerebrale profonda,  richiede quindi un intervento chirurgico, ma secondo quanto affermano i ricercatori è reversibile e non invasiva.
Utilizzando la risonanza magnetica, un team di ricercatori canadesi del Centro di Neuroscienze del Krembil e l' Università Health Network in Canada, hanno rilevato un fascio di spessore delle fibre nervose che divide i lati destro e sinistro del cervello. Gli elettrodi sono stati poi inseriti nel corpo calloso e collegati ad un generatore di impulsi posto sotto la pelle delle donne. Dieci giorni dopo che il dispositivo è stato impiantato, i ricercatori hanno registrato le variazioni legate all' umore del paziente il livello d' ansia, le abitudini alimentari ed i comportamenti compulsivi.

 

lunedì 6 maggio 2013

AIUTARE CHI SOFFRE DI ANORESSIA

L'anoressia è una patologia che va ad influenzare non solo la vita di tutti i giorni del paziente ma anche le persone che stanno accanto alla persona che soffre di questo: amici, familiari... Molto spesso le persone che non conoscono questa patologia di basano su ció che vedono a livello superficiale non riuscendo ad entrare nella mente di chi soffre, ed incrementano così la sofferenza della persona con atteggiamenti distorti come il giudicare o addirittura l'offendere.
 Questo di certo non aiuta di certo il paziente che molto spesso ha comunque una correlazione con qualche disturbo emotivo, come per esempio la depressione. 
Tutto ció accade perché oltre ad essere influenzati dal contesto come per esempio abbiamo potuto notare negli scorsi post ( l'ambito della moda, della televisione, delle riviste che sfogliamo ogni giorno). 
Questo significa che nonostante vengano date informazioni relative a cos'è questa patologia, a cosa comporta non vi sono dei cambiamenti. Vorrei dunque parlare oggi a tutte quelle persone o famiglie che non hanno accanto o conoscono una persona a loro vicina che soffre di anoressia di non fare finta di nulla, evitando di parlarne ma di aiutarla accompagnandola da dei professionisti. 


Qui sotto troverete dei link guida che indicano i centri specializzati per curare questa malattia:

venerdì 12 aprile 2013

STARVING SECRETS IL NUOVO REALITY AMERICANO SULL'ANORESSIA

In questi giorni guardando alcuni canali americani, ho scoperto che negli Stati Uniti è stato trasmesso un nuovo reality nominato Starving Secrets guardante l'anoressia.
Questo programma è stato ideato da Tracey Gold un'attrice americana famosa per aver combattuto da quando era adolescente contro l'anoressia. Ora Tracey è una donna di successo, è sposata ed ha tre figli.
Questa donna è riuscita a salvarsi, a non avere più ricadute e sopratutto a realizzarsi nella vita. Negli anni 80' afferma che non c'era molta informazione riguardo a cos'era l'anoressia infatti in quegli anni non era molto diffusa.
Nasce cosi la voglia in lei di aiutare tutte le persone che ora si trovano in questa condizione, mostrando non solo esteticamente ed apparentemente cosa significa essere in quello stato, ma attraverso questo reality si può notare cosa provano queste persone, la loro solitudine e tristezza nei confronti della vita.
Tracey aiuta cosi questi ragazzi a ritrovare la luce in fondo ad un tunnel che non sembra terminare mai.
Qui  sotto troverete alcuni episodi! Buona visione!





 


giovedì 14 marzo 2013

LABORATORIO DI ARTE-TERAPIA

Oggi voglio parlarvi di un laboratorio relativo all'arte-terapia.
Per arte-terapia s'intende quella metodologia che, per avviare un percorso riabilitativo, si avvale delle varie forme artistiche, quali pittura, danza, teatro, musica, poesia e di tutte quelle attività che comportano l'uso di abilità manuali, quali ad esempio, la manipolazione di materiali, la decorazione e la realizzazione di prodotti artigianali. Essa si configura come un processo, dove l'individuo esprime il proprio disagio ed attraverso la realizzazione di prodotti artistici cerca di manifestarlo e rielaborarlo.
Il paziente che soffre di anoressia può trovare modalità alternative al linguaggio verbale potendo esternare i suoi sentimenti e attraverso l'aiuto empatico di professionisti del settore (educatori, psicologi) potrà raggingere un benessere fisico emotivo e relazionale. Inoltre manipolando un oggetto, scegliendo un determinato colore, improvvisando una danza o componendo un brano, può riscoprire realtà che non conosceva e ritrovare un nuovo equilibrio.

Il video spiega brevemente cos'è l'arte-terapia!

mercoledì 16 gennaio 2013

PROGETTO EDUCATIVO PER L'ANORESSIA

Ciao a tutti i lettori!! Offro oggi a chi mi segue un Progetto Educativo riguardante l'anoressia fatto da me stessa ad un esame di Programmazione degli Interventi Educativi cosi voi possiate capire qual'è il compito di noi educatori e sopratutto nell'ambito dell'anoressia come si può intervenire da un punto di vista educativo!

N.B Il caso preso in considerazione è vero ma nome,età e luogo sono diversi.


PREMESSA
La situazione analizzata per sviluppare il progetto è quella di Vanessa, una ragazza di 16 anni, affetta da disturbo del comportamento alimentare.
La paziente residente a Treviso è seguita dall'Equipe multidisciplinare dell' ULSS 9 del Centro Provinciale di riferimento per i DCA.
La ragazza soffre di crisi bulimiche e condotte di eliminazione inoltre si dimostra irritabile, ha sintomi depressivi e ossessivo-compulsivi (in particolare per l'ordine) che dimostra soprattutto con i familiari e il fratellino.
Attualmente il trattamento prevede obiettivi rivolti alle complicanze mediche e al recupero del peso corporeo ma necessita di una componente di intervento in ambito educativo.


ANALISI E BISOGNI DEL PAZIENTE
Analizzando le informazioni fornite dal caso è emerso che i bisogni principali di cui necessita la paziente sono:
  1. Creare un buon rapporto con il cibo: in maniera tale che si possa arrivare, ad evitare crisi bulimiche e condotte di eliminazione.
  2. Motivazione al cambiamento: necessaria affinché la paziente possa iniziare il suo percorso educativo.
  3. Migliorare il rapporto tra Vanessa e la famiglia, coinvolgendo la famiglia nelle varie attività cosicché Vanessa possa percepire nel tempo, che non è sola, ma che c'è la sua famiglia accanto a lei pronta ad aiutarla.
  4. Definire regole e ritmi che guidino la vita quotidiana: in modo tale che la ragazza, possa distogliere l'attenzione dal pensiero fisso legato al cibo..


OBIETTIVI

Obiettivi generali
  1. Motivare al cambiamento
  2. Riabilitazione nutrizionale
  3. Favorire una buona relazione tra Vanessa e la famiglia

Obiettivi intermedi
  1. Intraprendere un percorso terapeutico centrato sulla motivazione al cambiamento (obiettivo generale 1)
  2. Apprendere un'alimentazione meccanica (obiettivo generale 2)
  3. Intraprendere un percorso terapeutico attraverso gruppi di verbalizzazione e discussione sulla relazione sentimenti-cibo (obiettivo generale 2)
  4. Terapia con la famiglia (obiettivo generale 3)

Obiettivi specifici
  1. Incrementare l'autocontrollo, l'autostima, il concetto di sé. Diminuire il perfezionismo (obiettivo intermedio 1)
  2. Aumentare la qualità dei pasti (obiettivo intermedio 2)
  3. Aumentare il peso corporeo (obiettivo intermedio 2)
  4. Diminuire le condotte di eliminazione (obiettivo intermedio 2)
  5. Diminuire le crisi bulimiche (obiettivo intermedio 2)
  6. Ridurre l'ansia nei confronti del cibo (obiettivo intermedio 3)
  7. Ridurre i sensi di colpa dopo aver mangiato (obiettivo intermedio 3)
  8. Ridurre pensieri problematici nei confronti del cibo (obiettivo intermedio 3)
  9. Diminuire il body check-ing (obiettivo intermedio 3)
  10. Diminuire la tensione familiare (obiettivo intermedio 4)
  11. Incrementare uscite, gite con la famiglia (obiettivo intermedio 4)


ATTIVITA'
  1. Fare la spesa con l'educatore e la madre: questa attività attraverso l'aiuto dell'educatore, servirà ad affiancare Vanessa nella scelta dei cibi, da acquistare al supermercato. Questo, permetterà anche alla madre, d'imparare ad acquistare gli alimenti per la figlia, scoprendo come i gusti personali della figlia possano essere sostituiti con alimenti sani ed equilibrati.
  2. Cucinare i cibi e le pietanze: con questa attività si vuole aiutare Vanessa a variare la sua dieta, stimolandola ad acquisire abitudini sane nella cottura degli alimenti. Inoltre sarebbe utile organizzare delle cene con parenti e amici, dove sarà Vanessa a cucinare per loro, in maniera tale da incrementare l'autostima della ragazza e a migliorare i suoi sentimenti legati al rapporto con il cibo.
  3. Tenere quotidianamente un diario: in questo diario la ragazza dovrà elencare se ci sono state abbuffate e/o condotte di eliminazione, annotando i sentimenti positivi e negativi. Dovrà anche riportare se ha avuto disturbi ossessivo-compulsivi, scrivendo sempre cos'ha provato in quel momento. Se non ce ne sono stati durante l'arco della giornata dovrà comunque annotare lo stesso i suoi pensieri.
  4. Frequentare il gruppo di verbalizzazione e discussione della relazione sentimenti-cibo: questa attività servirà ad aiutare la paziente ad esprimere i propri sentimenti legati al cibo, nel momento in cui mangia, in cui si presentano le abbuffate e le condotte di eliminazione, e ad aiutarla a capire il perché lo fa. Inoltre potrà confrontarsi e sentire le storie di altre ragazze che insieme a lei soffrono di bulimia. Si lavorerà molto sui loro aspetti psicologici (bassa autostima,perfezionismo..)
  5. Giochi di società, passeggiate, o il completamento di un puzzle con il fratellino: l'attività è da effettuare subito dopo i pasti e servirà a decentrare l'attenzione di Vanessa dalle condotte di eliminazione. Servirà inoltre a migliorare il rapporto con il fratellino.
  6. Frequentare un corso di teatro o di musicoterapia, cosicché la paziente possa svolgere un'attività dove riesce ad esprimere se stessa attraverso una forma d'arte.
  7. Uscite, visite o escursioni all'aria aperta con la famiglia: queste uscite serviranno a far percepire a Vanessa l'affetto e la vicinanza della sua famiglia e lo scopo sarà quello di migliorare il loro rapporto.


TEMPI E LUOGHI
Come durata complessiva del progetto si è scelta una durata di 12 mesi.
  • L'attività del fare la spesa con l'aiuto dell'educatore richiederà un'ora e mezza due volte alla settimana per i primi sei mesi, mentre i due mesi successivi l'educatore sarà presente una sola volta alla settimana. In tutto l'educatore sarà presente in questa attività per la durata di otto mesi, mentre nei mesi successivi la madre e Vanessa dovranno andare almeno una volta alla settimana al supermercato assieme, finché Vanessa non guarirà del tutto dalla malattia.
  • Al ritorno dell'attività del fare la spesa, ne seguirà subito un'altra, ovvero quella di cucinare i cibi e le pietanze a casa di Vanessa. Nei primi nove mesi dove sarà presente l'educatore, l'attività durerà per un'ora e mezza due volte alla settimana, fino a ridursi ad una volta alla settimana il mese seguente. Terminati questi dieci mesi, se possibile, si potrà organizzare una cena con gli amici e i familiari di Vanessa a casa sua, una volta o due volte al mese magari di sabato o domenica, nella quale sarà Vanessa a cucinare per loro. Alle prime due cene l'educatore potrà parteciparvi ma assumerà solamente il ruolo di osservatore, in maniera tale che il merito sarà tutto di Vanessa, la sua autostima crescerà e cosi anche il suo rapporto con il cibo, e allo stesso tempo, inizialmente con la presenza dell'educatore, potrà sentirsi al sicuro.
  • Il diario dovrà essere utilizzato ogni giorno prima e dopo i pasti, nel momento in cui si presentano le abbuffate, le condotte di eliminazione, e il disturbo ossessivo-compulsivo, per la durata di un anno.
  • Il gruppo di verbalizzazione e discussione all'interno dell' ULSS 9 dovrà essere frequentato una volta alla settimana, per due ore, e la durata sarà di dodici mesi.
  • I giochi di società, passeggiate, o il completamento di puzzle insieme al fratellino sono da effettuare dopo i pasti per i primi otto mesi fino a ridursi ad una sola volta dopo la cena gli ultimi quattro mesi.
  • Il corso di teatro o di musicoterapia (questo dipenderà dalla scelta di Vanessa) si svolgerà sempre all'interno dell'ULSS 9 durerà dodici mesi, le lezioni si svolgeranno due volte alla settimana e ogni volta la durata sarà di due ore e mezza.
  • Le uscite con la famiglia possono essere svolte in città o fuori città possono essere gite allo zoo, parco divertimenti, visitare città vicine (musei), gite al mare o montagna, andare a concerti o sagre. Esse sono da effettuare una volta alla settimana il sabato o la domenica.


RISORSE UMANE
Le risorse umane in questo progetto sono:
  1. Un educatore
  2. Uno psicologo
  3. La famiglia


RISORSE MATERIALI E STRUMENTI

ATTIVITA'
MATERIALI
STRUMENTI
1
Sacchetti per la spesa, un quaderno per la lista della spesa, penna
Mezzi pubblici se non vi sono supermercati nelle vicinanze o macchina
2
Cibi comprati al supermercato, pentole, piatti, forchette, tovaglioli, bicchieri
Forno, freezer, frigorifero, fornello
3
Quaderno da utilizzare come diario e materiale da cancelleria
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4
sedie
Mezzi pubblici per andare all'attività
5
Puzzle, giochi di società
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6
Radio, cd musicali, strumenti musicali, forbici, vestiti, materiale tessile, ago, filo, libri, quaderni, penne
Mezzi pubblici per andare all'attività
7
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Macchina o mezzi pubblici




TECNICHE E STRATEGIE
Come tecniche e strategie sono state utilizzate una serie di attività per incrementare l'autostima di Vanessa e ridurre il perfezionismo: tra queste il gruppo di verbalizzazione, l'aiuterà a confrontarsi con le altre ragazze e lo scopo sarà quello di riuscire a far emergere tutte le sue problematiche interne.
Il diario di bordo sarà uno strumento di sfogo dei suoi aspetti psicologici dove annotterà le sue paure più segrete e sensazioni dopo aver avuto crisi bulimiche, condotte di eliminazione e disturbi ossessivo-compulsivi; inoltre se il progetto nel tempo risulterà efficace, il diario potrà incrementare l'autostima e la fiducia in se stessa ,quando nel tempo noterà ,che ciò che scriverà, saranno pensieri sempre più positivi, legati ai nuovi interessi che svilupperà, e soprattutto la progressiva diminuzione di abbuffate e condotte di eliminazione. Nel caso si presentino disturbi ossessivo-compulsivi, Vanessa, appena avverte il disturbo, dovrà scrivere nel diario ciò che sente, l'ora precisa, e se accanto a lei ci sono delle persone; questo sarà un lavoro curativo in quanto servirà a spostare la sua attenzione e di conseguenza si concentrerà sullo scrivere e non sul disturbo in sé.
L' attività del cucinare i pasti, le servirà per imparare ad apprezzare il cibo e soprattutto ad organizzare una giusta e corretta alimentazione per se stessa.
Le attività legate al teatro, ai giochi di società e alle uscite familiari le serviranno per distogliere l'attenzione dall'ossessione legata al cibo e contemporaneamente per sviluppare nella ragazza altre forme d'interesse.

APPROCCIO
L'approccio che si è pensato di utilizzare è di tipo sinottico-razionale in quanto possediamo molte e adeguate conoscenze riguardo la bulimia. Ci basiamo inoltre su attività sufficientemente standardizzate nel quale possiamo prevederne gli esiti.
Ampio spazio viene dato al coinvolgimento del paziente nelle attività, cosi oltre che ad essere di scopo terapeutico, possa esercitare una forma di autoeducazione e creare nuovi interessi per la vita di tutti i giorni.

MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
Per monitorare il progetto si è scelto di:
  • Fare una riunione di equipe al mese , per valutare inizialmente come procede il progetto e di conseguenza valutare se progressivamente ci sono esiti positivi.
  • Organizzare ogni due mesi, un incontro con la famiglia insieme all'equipe per sentire se i suoi genitori notano dei miglioramenti in Vanessa e per discutere della situazione in generale.
La valutazione di questo progetto verrà realizzata dall'equipe dell' ULSS 9.
L'equipe valuterà il primo mese la frequenza di Vanessa nelle attività, in modo tale da vedere se durante la settimana le svolge tranquillamente e serenamente, e soprattutto per vedere se le occupano il giusto tempo.
I quattro mesi successivi valuterà l'andamento del progetto in generale, cosicché se una o più attività non dovessero essere efficaci, verranno sostituite con delle nuove.
Ci sarà una valutazione a nove mesi, per verificare un cambiamento nella ragazza riguardo le condotte di eliminazione e crisi bulimiche (arrivati al nono mese dovrebbero essere ridotte del 70 % dalla fase iniziale del progetto).
Un'ultima valutazione avverrà alla fine del progetto, dopo 12 mesi, per valutare se il progetto è stato sufficientemente efficace.